Credo che partire con il piede giusto sia fondamentale e che sapere ‘cosa non fare’ sia utile quanto sapere ‘cosa fare’ quando si vuole raggiungere un obiettivo. Soprattutto un obiettivo così importante come saper parlare inglese nel 2016…
Ecco un elenco, secondo me, degli errori più comuni, e talvolta più fatali, tra gli italiani che si avvicinano allo studio dell’inglese.
1. Troppa attenzione alla grammatica
Questo è forse il peggior errore che puoi commettere. La grammatica, cioè il modo in cui i vocaboli interagiscono tra loro, pur essendo una componente essenziale di ogni lingua, è un sistema troppo complesso da poter imparare e ricordare mentre si parla. La conversazione è troppo veloce e il cervello non ha tempo di andare a pescare tra centinaia di regole, trovare quella giusta e applicarla correttamente.
Non funziona così!
Immagina, come mi ha detto un caro amico, di dover giocare a calcio leggendo allo stesso tempo il manuale del gioco. Un disastro! Eppure tanti studenti vorrebbero fare proprio questo.
E anche se è vero che chiarire la forma della lingua può essere un esercizio utile soprattutto per un adulto, la grammatica va assimilata intuitivamente, come lo fa un bambino: ascoltando, parlando, comunicando e … sbagliando.
2. La paura di sbagliare
Uno studente di inglese è una persona un po’ speciale. È qualcuno che riconosce un suo limite e si impegna per migliorarsi. È una persona che ammette che non sa (ancora) fare ciò che tantissimi fanno già con apparente disinvoltura e si batte per colmare il distacco.
Ma, con tutto il bagaglio psicologico che questo implica, gli studenti e anche gli insegnanti troppo spesso si concentrano sugli errori. Si preoccupano e li correggono. Si caricano di ansia, e cercano di parlare perfettamente.
Nessuno è perfetto!
Gli stessi madrelingua inglesi commettono errori quando parlano. Anche tu lo farai. Ma invece di focalizzarti sul negativo – su ciò che non sai – concentrati sulla comunicazione.
Il tuo obiettivo non è quello di parlare perfettamente, ma quello di trasmettere idee, informazioni e sensazioni in modo chiaro e comprensibile. Concentrati sulla comunicazione, concentrati sul positivo. E con il tempo, potrai migliorare automaticamente i tuoi errori.
3. Tanta teoria e poca pratica
Immagina di voler diventare un cuoco dopo aver soltanto visto degli episodi di Masterchef, ma senza mai esserti sporcato le mani in cucina. O di voler imparare a suonare il pianoforte leggendo libri di teoria, ma mai sedersi davanti allo strumento? Quanti libri, o episodi, ci vorrebbero? Cento? Mille? Io sarei pronto a scommettere che nessun numero basterebbe per portare frutti tangibili, e che il risultato finale sarebbe semplicemente tempo sprecato e tanta frustrazione.
Si impara a parlare parlando. Punto.
Una lingua è il frutto dell’interazione tra persone, non tra libri. Ovviamente i libri possono aiutare e un buon insegnante può essere molto utile, ma deve essere considerato semplicemente come una guida, un coach. Ogni studente deve diventare responsabile del proprio apprendimento, deve rendersi conto che la chiave del suo successo è nelle proprie mani, mettere via le schede di grammatica e i libri di testo e PARLARE …!
In bocca al lupo, ce la puoi fare!
Tim
© The Livingstone English School all rights reserved